La via Francigena (Siena-Roma)

La Via Francigena da Siena a Roma



Prima di introdurre la prima grande avventura dei Lazy on Bike è necessario capirne il significato. A tale proposito, invitiamo caldamente chi non lo avesse ancora fatto a prendere visione della pagina “Perché un pigro dovrebbe partire?”, in questo blog, allo scopo di comprendere come tre divanisti (assidui frequentatori del divano) come noi, abbiano potuto decidere di percorrere circa 250 km in bicicletta.

Avete letto? Vi siete fatti un’idea? Ebbene si, la nostra avventura ha avuto origine in conseguenza di un “voto” propiziatorio, fatto quando eravamo in preda ai fumi dell’alcool e praticamente incapaci di intendere e di volere, aspettando che un imminente colpo di coda del destino facesse vincere, dopo 22 anni, la nostra Contrada. Nessuno di noi immaginava che sarebbe successo e tutti noi ci sbagliavamo. Nessuno di noi immaginava che questa avventura ci avrebbe reso fieri di noi e affascinato al punto da desiderare immediatamente di iniziarne un’altra.

Perché la via Francigena? In realtà questa scelta non ha una vera e propria spiegazione. Il fulcro della questione è legato alla frase che uno di noi tre, francamente nessuno si ricorda chi, ha pronunciato quella fatidica sera: “Se si vince il Palio, si va a Roma in bicicletta!”. Soltanto a posteriori, analizzando il significato di quelle parole, abbiamo stabilito che l’unica soluzione possibile per raggiungere Roma da Siena, era la via Francigena, convenendo all’unanimità di non potervi arrivare percorrendo l’autostrada o la statale.

La Francigena è parte integrante di un sistema viario globalmente noto come vie Romee, il cui scopo era quello di collegare l’Europa centrale, ed in particolare la Franca, a Roma. I primi documenti che attestano l’esistenza della via Francigena risalgono al X secolo, allorquando il vescovo Sigerico descrisse il tracciato del suo pellegrinaggio da Roma, dove era giunto per essere ricevuto dal Papa, fino a Canterbury.

Il tratto principale della via Francigena è quello che va da Canterbury a Roma, lungo un percorso di circa 1.600 km. Da Canterbury, in Inghilterra, la via prosegue verso Dover per l’attraversamento della Manica e l’abbandono della Gran Bretagna per la Francia. In terra francese, una volta raggiunta Calais, la via prosegue per Reims e Besançon, per poi entrare in Svizzera e giungere a Losanna. Il passaggio della catena alpina avviene attraverso il colle Gran San Bernardo, che segna anche il confine con l’Italia.

Il tratto italiano della via Francigena si snoda in sei regioni: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. In Valle d’Aosta vengono toccate, tra le altre, le località di Echevennoz, Aosta, Chatillon, Verrès e Pont Saint Martin, ultimo avamposto prima dell’ingresso in Piemonte attraverso il comune di Ivrea. La provincia di Torino viene abbandonata praticamente subito e sostituita da quella di Biella rappresentata dal comune di Viverone. Anche il tratto biellese ha breve durata, in quanto la via Francigena si sposta in provincia di Vercelli, dove vengono raggiunte le località di Santhià e Vercelli stessa. L’ingresso in Lombardia è segnato da Robbio, località del pavese, quest’ultimo rappresentato anche dai comuni di Mortara, Garlasco, Pavia e Santa Cristina. Anche la provincia di Lodi ha la sua rappresentanza lungo la via Francigena, attraverso il piccolo comune di Orio Litta, che conduce al confine con l’Emilia Romagna dove vengono raggiunte Piacenza e Fiorenzuola d’Arda e successivamente, per la provincia di Parma, Fidenza, Fornovo di Taro e la località di Cassio, nel comune di Terenzo. Attraverso il passo della Cisa si giunge in Toscana e più precisamente in provincia di Massa, dove la via Francigena incontra Pontremoli, Aulla e Avenza, per poi proseguire nel lucchese e toccare Pietrasanta, Lucca e Altopascio. Dopo un breve passaggio nelle province di Pisa e Firenze, rappresentate rispettivamente dai comuni di San Miniato e Gambassi Terme, la Francigena percorre per un lungo tratto il territorio senese attraversando San Gimignano, Monteriggioni, Siena, Ponte d’Arbia (Monteroni d’Arbia), San Quirico d’Orcia e Radicofani. L’ingresso in Lazio avviene con l’incontro della provincia di Viterbo, ben rappresentata lungo la via Francigena da Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla e Sutri. Infine, attraversando il comune di Campagnano di Roma e la località La Storta, la via Francigena si perde nel centro della capitale.

Se dalla formulazione del "voto" alla vittoria del Palio sono trascorsi a malapena 2 giorni, dalla vittoria del Palio allo scioglimento del "voto" ne sono trascorsi un po' di più: precisamente 299. Dopo aver festeggiato per circa 1 anno la meravigliosa vittoria e dopo aver messo in un diagramma cartesiano i dati meteorologici degli ultimi 75 mesi di giugno incrociati con i nostri impegni, abbiamo deciso di partire mercoledì 12 giugno e rientrare domenica 16 giugno, data in cui si è svolta l'ultima cena legata alla vittoria del Palio: la Cena del Piatto.

La pianificazione del nostro viaggio è avvenuta davanti ad una gustosissima cena di pesce, condita da un ottimo vino bianco della casa. Durante il convivio, sono state individuate le possibili tappe, facendo un’attenta analisi dei chilometri e dei dislivelli.

Dopo tutte le verifiche del caso e dopo aver consumato un’altra, e poi un’altra, bottiglia di vino abbiamo redatto un planning dettagliato, individuando tutte le località prescelte per le nostre soste notturne: San Quirico d’Orcia, Acquapendente, Viterbo e Campagnano di Roma.

Con la logistica perfettamente in ordine e fieri del lavoro svolto, ci siamo dati appuntamento al 12 giugno, data fissata per l’inizio del viaggio.

Ecco la descrizione dettagliata delle singole tappe:














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