Perché un pigro dovrebbe partire?

"Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri." (Mark Twain)


Perché un pigro dovrebbe partire? Perché uno che sta al divano come l’ape sta al miele dovrebbe decidere, di punto in bianco, di percorrere quasi 300 km in bicicletta? Una dimostrazione a sé stesso? “Ok, ce la posso fare… ce la posso fare…”. Forse perché una mattina si sveglia e si accorge che, nel secondo millennio, il suo fisico è completamente inadeguato agli standard richiesti per poter vivere nella Terra? Per una rivincita contro una vita di scherni da parte degli amici che praticano, giornalmente, 15 sport da quando sono bambini? Ognuno avrà sicuramente la sua personale risposta a questa domanda: noi ci limiteremo a darvi la nostra.

Per capire il nostro “perché” e quindi anche il “perché” di questo blog, è necessario fare alcuni, brevi, riferimenti storico-culturali.

A Siena, da diversi secoli, si corre il Palio, al quale partecipano le 17 contrade nelle quali la città è suddivisa. Capire cos’è il Palio per chi non è di Siena o per chi non ha a che fare quotidianamente con questa città non è una cosa semplice: il Palio non è una corsa di cavalli, ma l’espressione di una popolazione che si tramanda da generazioni. Nei giorni di Palio a Siena si assiste al perfetto equilibrio tra una miriade di sensazioni opposte: gioia, tensione, sacro e profano si fondono in un connubio armonico. Ed ecco che persone che hanno fatto della scienza la loro fede, restano improvvisamente intrappolate in una rete di superstizioni che vanno dall’indossare sempre gli stessi indumenti al vivere il giorno del Palio nello stesso identico modo di anno in anno.

È stato il 14 agosto 2012 che tutto è iniziato, durante una delle cene propiziatorie al Palio del 16 agosto, nella Contrada di Valdimontone. A fine serata, quando il quantitativo di vino nello stomaco era abbondantemente superiore a quello di cibo ed in un clima di ilarità generale qualcuno ha detto: “Se si vince il Palio, si va a Roma in bicicletta!”. Nessuno credeva veramente che meno di 48 ore più tardi il sogno atteso per 22 anni si sarebbe realmente avverato. Ma così è stato. Ad un'ora non meglio definita della notte tra il 16 e il 17 agosto, dopo che avevamo esaurito gli abbracci e le lacrime, si è acceso in noi un pensiero comune: "Ora tocca farlo!"

E noi lo abbiamo fatto.

E questo è stato l'inizio di tutto!


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